Chiesa di Roma. È la prima opera di Francesco Borromini,
ingegnosamente realizzata, negli anni 1638-42, nelle ridotte dimensioni di uno
dei pilastri della cupola di San Pietro. La facciata della chiesa, collocata
all'estremità di una strada, è alta e stretta (nascondendo il
corpo della chiesa, appare isolata) e, caratteristica principale, ondulata. Nel
susseguirsi di concavità e convessità si inseriscono i due ordini
abbelliti da nicchie e colonne. La chiesa ha pianta ellittica e l'ellissi
è disposta longitudinalmente, dando un senso di compressione. La parete
interna si flette e si inflette, accompagnata da alte colonne chiare. Il
movimento è accentuato dall'architrave che segue l'andamento della
parete; in alto quattro arconi preparano l'imposta della cupola che, stretta fra
essi, appare come un ovale fortemente schiacciato. Annesso alla chiesa sono il
minuscolo chiostro, che presenta colonne tuscaniche, e il convento, anch'essi
opera del Borromini.